PIANO, Piano, piano… Sulcis

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Piano Sulcis

Dopo 3 anni, il Piano Sulcis resta ancora incompiuto.
Doveva essere uno strumento in grado di infrastrutturare e costruire le basi per la reindustrializzazione del territorio e di conseguenza per favorire l’insediamento di nuovi modelli di sviluppo, ma purtroppo si è impantanato nel mare magnum della burocrazia.
Eccetto la concessione della Zona Franca Urbana (finanziata con i denari della multa Alcoa) che ha alleviato e sostenuto le difficoltà di molte Partite Iva nel territorio, nemmeno uno dei posti di lavoro e dei progetti che furono promessi e proclamati cantierabili entro pochi mesi, il 12 novembre 2012 alla Grande Miniera di Serbariu, è stato realizzato.
Anzi, se non si accelereranno gli iter burocratici, oltre alle sanzioni già comminate per parecchie decine di migliaia di euro, si rischia di perdere gli ingenti finanziamenti previsti per delle opere da tutti considerate strategiche e fondamentali.
Una fra tutte quella del dragaggio del Porto Industriale di Portovesme che dev’essere concretizzata entro giugno.
Si era parlato di politiche attive del lavoro per migliaia di lavoratori, ma di esse, a oggi, non c’è evidente traccia.
Si era parlato anche di nuovi e innovativi insediamenti produttivi capaci di risollevare i livelli occupazioni per centinaia di unità. Di questi insediamenti non esistono ancora oggi, quantomeno presentati negli enti preposti, nemmeno i progetti.
Non abbocchiamo più alla scusante della burocrazia intesa come scusante alla quale i nostri rappresentati politico-istituzionali fanno sempre riferimento quasi a volersi auto-assolvere delle proprie responsabilità.
La burocrazia esiste perché la classe dirigente politica ne ha decretato l’esistenza e perché fa comodo a tutti: dentro la burocrazia infatti si annidano gli sprechi, le clientele e spesso le corruttele.
E le responsabilità specifiche nel caso del Piano Sulcis, è indispensabile ricordarlo se non altro per onestà intellettuale, iniziano con la precedente giunta di centrodestra che ha evidenti colpe nei ritardi (per certi progetti come quello del Porto Industriale di Portovesme anche di 15 mesi) e continuano oggi con l’attuale di centrosinistra che non ha più scusanti visto che ormai governa quasi da due anni.
É superfluo, ovviamente, dire che è il momento di dare una svolta radicale…