Storia di una volontaria carboniense in Lettonia

4166

2In Europa ci sono, per i giovani, tante interessanti opportunità che permettono di fare esperienze all’estero.

Io da tempo cercavo un’occasione che mi permettesse di uscire dall’Italia e le mie motivazioni erano tante. Prima di tutto ero molto delusa dal fatto che non riuscissi ad andare avanti con l’università per difficoltà economiche e personali. Mi sentivo molto frustrata per l’assenza di lavoro. Non riuscivo a imparare l’inglese e vedevo moltissime porte chiuse per questo motivo. Mi serviva un’occasione che mi permettesse di fare nuove esperienze, di crescere e imparare dagli altri cose nuove, avere nuovi stimoli, conoscere realtà e culture diverse dalla mia e aprire la mente.

Così sono venuta a conoscenza dello SVE, il Servizio di Volontariato Europeo.

Lo SVE è un programma di volontariato che permette ai residenti in Europa di età compresa tra i 17 e i 30 anni di svolgere un’esperienza di volontariato all’estero, per un periodo che va dalle 2 settimane ai 12 mesi.august-13

Cosa significa fare il volontario? Lo SVE propone progetti in diversi settori: cultura, gioventù, sport, assistenza sociale per anziani, disabili e immigrati, arte, tempo libero, media e comunicazione, protezione ed educazione ambientale, sviluppo rurale e cooperazione allo sviluppo. Non è un lavoro ma prevede il rimborso delle spese di viaggio e la copertura completa dei costi di vitto e alloggio.

Così ho trovato il mio progetto!

Da gennaio sono volontaria in uno Studio giovanile nella capitale della Lettonia, Riga.

Se dovessi descrivere questa esperienza in due parole direi che è semplicemente un‘avventura fantastica.

  • Sto avendo opportunità in cui non avrei mai pensato di potermi cimentare, sto mettendo alla prova le mie capacità e sto finalmente prendendo coscienza dei miei punti di forza e dei miei talenti.
  • Il mio inglese è migliorato molto velocemente. Dopo due mesi riuscivo a esprimermi già molto bene, adesso parlo con scioltezza e sono chiacchierona tanto in inglese quanto in italiano.
  • Ora vedo molte più porte aperte per me e ho maggiormente chiaro cosa voglio fare nella mia vita.

Ma in pratica cosa faccio qui?

Lavorando in uno studio giovanile mi ritrovo a partecipare a tanti eventi diversi e i volontari locali sono liberi di organizzare le loro personali iniziative su svariati temi: filosofia, alimentazione, orientamento scolastico, comunicazione non verbale, sensibilizzazione sulla protezione ambientale, abbiamo avuto un corso sul linguaggio dei gesti, un incontro sulla situazione degli immigrati in Georgia. Il mio studio si occupa anche di organizzare scambi giovanili, training e tanto altro.

13502635_1114466218598993_8265880537382227992_oLe mie iniziative

Il primo evento che ho organizzato era molto ironico e mettevo a confronto la cultura lettone con quella italiana parlando di cucina, arte, storia, tradizioni.

Ho dato delle lezioni di italiano di base. Per me è stata un’esperienza nuova in cui cimentarmi, all’inizio con un po’ di timore, poi però ho potuto dare sfogo a tutta la mia fantasia e scoprire nuove cose sulla nostra lingua e cultura, arrivando ad apprezzarla molto di più.

Sto seguendo anche un corso di Lettone e cercando di imparare questa lingua. È molto diversa dalla nostra ma trovo sia davvero interessante e affascinante, soprattutto per la sua storia.

Ho organizzato un picnic per i volontari ex, attuali e futuri, in cui parlavamo delle nostre esperienze, dubbi, fallimenti, difficoltà, successi e soddisfazioni. Ci siamo scambiati consigli e informazioni utili.

Essendo diplomata al Liceo artistico me la cavo nel disegno. Quindi lo studio giovanile ha sfruttato appieno questa mia passione per realizzare idee utili per i loro progetti e attività. Ho disegnato per la creazione di un puzzle, per l’album fotografico dello studio, per la realizzazione di un gioco di carte, per la visualizzazione di attività e giochi (in modo da sviare le barriere linguistiche). Ho iniziato a utilizzare Photoshop per la creazione dei volantini degli eventi e per i loghi di vari progetti. Per questo sto pensando di studiare computer grafica e accrescere le mie competenze digitali.

Mi sono anche messa alla prova musicalmente, il canto è sempre stata una delle mie passioni, quindi ho deciso di prendere coraggio e senza accorgermene è diventata un’altra delle mie risorse.

Ho iniziato finalmente a viaggiare! È sempre stato il mio sogno e finalmente lo sto realizzando!img_5317

Per ultimo, ma non meno importante, sto conoscendo tantissime persone di nazionalità diverse, con diverse storie, culture ed esperienze. Questa è sicuramente la parte di questa esperienza che più mi arricchisce. Fin dal primo giorno non mi sono mai sentita sola. Sono stata accolta e mi sono subito sentita inclusa in questo piccolo paese che è la Lettonia. Inoltre la rete dei volontari è molto unita, siamo tutti in stretto contatto ed è facilissimo trovare, fra tante persone diverse, gli stessi sogni, le stesse incertezze e la stessa voglia di fare qualcosa di buono.

Progetti per il futuro?

Il 26 settembre sarò di nuovo in Sardegna per una breve vacanza, ma questo non significa che starò ferma.

Infatti sarà la Giornata Europea delle Lingue e sto organizzando un evento per festeggiare questa ricorrenza con tante attività per tutte le età. Sarà una buona occasione, inoltre, per informare i ragazzi sulle opportunità del progetto Erasmus+, sullo SVE e molto altro ancora. Parlerò della mia esperienza personale e di alcune idee interculturali fra Lettonia e Sardegna.

Se volete saperne di più seguite la pagina Facebook: Biblioteca Bacu Abis Anselmo Roux

Mancano solo quattro mesi alla fine del mio progetto SVE e la mia agenda è piena di iniziative e progetti. Tornerò sicuramente in Sardegna carica di energie e determinazione, pronta quindi per iniziare delle nuove avventure.

FRANCESCA PITTAU