Tanta voglia di fare musica e di crescere ancora, progetti, nuove idee in cantiere e un capodanno musicale al centro di Sant’Antioco, in piazza Umberto. Abbiamo intervistato Roberto Cossu, il “papà” dei Golaseca, che ha parlato a ruota libera del gruppo, delle loro ambizioni, dell’ormai prossimo capodanno e delle difficoltà che stanno incontrando.
Carbonia.net: Ciao Roberto, ti ringraziamo per questa intervista. La domanda preliminare è di presentazione. Chi sono i componenti nel gruppo e qual è stata l’evoluzione della band in questi anni di attività?
Roberto: I Golaseca sono cambiati nel tempo. Agli inizi eravamo tutti operai Alcoa. Siamo partiti col primo singolo “La rogna dei re”. Poi alcune situazioni ci hanno portato a separarci, anche perché quando un gruppo diventa professionale, si moltiplica l’impegno necessario (ad esempio, le prove hanno una frequenza maggiore). Ciascuno quindi ha dovuto fare delle scelte. Per stare dietro a un progetto musicale può pure capitare di dover trascurare i propri affetti. Non è facile. Alcuni sono andati via per scelte di vita. Ma questo gruppo non si identifica con le persone che lo compongono, perché i Golaseca sono un’idea. Un’idea in cui c’è una nave che procede durante una burrasca e c’è un timoniere che decide la rotta. Ma il timoniere da solo non fa nulla, gli altri sono fondamentali. C’è qualcuno che sale su questa nave, mentre altri scendono. Essere un Golaseca significa investire in questa idea ed è dura. Io voglio un bene dell’anima e sono grato ai ragazzi che fanno parte del gruppo perché è gente con grande coraggio che ha fatto grandi sacrifici. Li nomino tutti: Michele Angius (che viene da Terralba per fare le prove), Gabriele Loddo, Daniele Argiolas e Nicola Corrias. Siamo tutti sulcitani a parte Michele. Voglio nominare anche Pier Tuveri e Renato Fonnesu che hanno lasciato il gruppo dopo aver fatto grandi sacrifici.
Carbonia.net: Non avete mai avuto un manager o comunque qualcuno che vi aiutasse?
Roberto: Abbiamo sempre fatto tutto da soli ma sono molto orgoglioso del fatto che da qualche tempo ci aiuta, facendoci da manager, la mia fidanzata Sara Lusci. Nonostante di professione faccia l’ostetrica, è riuscita con grandi sacrifici a sostenere la nostra musica.
Carbonia.net: Come è nato il singolo “Pub Agricolo”?
Roberto: Mi innamorai di un locale, il pub agricolo per l’appunto, a Mamoiada. È un locale che apre solo pochi giorni all’anno, durante la manifestazione “Cortes Apertas”. Appena entrato mi sentii a mio agio. Prima di tutto perché amo la Barbagia e un certo tipo di barbaricini (di cui apprezzo la mentalità che considero molto bella). La sensazione che il pub agricolo mi trasmise fu che al suo interno valeva il concetto “uno vale uno”. La clientela era variegata: vedevo davanti a me braccianti agricoli, musicisti, camerieri, operai, avvocati. Là dentro non contava il look ma solo la voglia di mangiare, bere, ballare e divertirsi stando insieme. Rappresenta la mia idea di Sardegna: una Sardegna accogliente, del buon mangiare e del buon bere, la Sardegna del sorriso che spesso ci manca. Una sensazione e un’atmosfera che mi portarono a scrivere con grande velocità il testo della canzone che racchiude parole come “cerco solo un po’ di gioia, questa è la festa”. Fu una notte in cui ho vissuto dentro di me queste sensazioni e ho provato a comunicarle con la musica.
Carbonia.net: Quali sono le tre parole più usate nelle vostre canzoni?
Roberto: Vi dico quelle che più vorrei usare. Una parola che mi piace molto è “libertà”. È la parola più bella in assoluto, sia per come suona che per il concetto che nasconde. Mi piace poi cantare “amore” ma non ce la faccio perché intorno a me, dove vivo, vedo poco amore. L’amore è una cosa molto bella, l’amore per i popoli, l’amore per la propria donna, per la propria madre, per la famiglia, per la propria terra, l’amore per il proprio lavoro. Infine, voglio citare la parola “coraggio”.
Carbonia.net: Quali tematiche ti piacerebbe affrontare nelle tue canzoni?
Roberto: Mi ricollego al concetto di libertà, che in Italia è fortunatamente presente perché viviamo in un Paese libero e civile, ma viene a mancare quando gli artisti italiani di oggi, che tanto si vantano di essere liberi, rispondono invece alle direttive delle case discografiche. Libertà è quella che esprimeva De André nelle canzoni. Certamente la libertà non è un concetto illimitato, non significa offendere o poter dire tutto quello che si vuole, la mia libertà finisce dove inizia la tua.
Carbonia.net: Non hai paura che un giorno il desiderio di crescita professionale della tua band possa minare la vostra libertà artistica?
Roberto: La gloria è affascinante per un musicista, però ho la fortuna di non avere la passione per il denaro. Non vi nascondo che sogno un pubblico più ampio. La ragione non sono i guadagni ma la soddisfazione di un riconoscimento da parte di un pubblico ampio. Ma se mi chiedessero di raccontare nelle mie canzoni tematiche che non sono parte di me, come ad esempio argomenti razzisti, starei male e non lo accetterei. Non sono un ingannatore. Se invece si trattasse di piccole modifiche come ad esempio non scrivere parolacce o non indossare il turbante, li vedo come piccoli dettagli e non sarebbe un problema.
Carbonia.net: Abbiamo visto che il 31 dicembre, al capodanno di Sant’Antioco, saranno presenti i Golaseca. A che ora si inizierà?
Roberto: Alle 18 inizieremo col soundcheck e già da quel momento ci sarà continuità. Lo spettacolo vero e proprio poi inizierà a mezzanotte con i fuochi d’artificio e proseguirà fino all’alba. Ci saranno diversi artisti, non solo i Golaseca ma anche i Tasinantska, il rapper Kill Mauri e il DJ Set Westcoast. Tra l’altro a mezzanotte la Pro Loco offrirà a tutti il panettone e lo spumante per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
Carbonia.net: Chi ha organizzato l’evento?
Roberto: Vorrei tralasciare alcune polemiche riguardanti i retroscena, a dire il vero. Il capodanno a Sant’Antioco lo scorso anno è stato proposto da me al Comune e alla Pro Loco e siamo riusciti, con pochissimi soldi, a creare un evento molto bello e partecipato. Si parla di oltre 2000 persone nella piazza. Insomma, è stato un successo. E quest’anno è capitato che volessero imitare l’iniziativa togliendomi la possibilità di organizzare. Secondo me però se un ragazzo, tra l’altro giovane e che si impegna tanto, ha per primo un’idea e la mette in pratica riuscendoci, va rispettato e deve avere la priorità. Quindi mi sono rimesso in gioco e la Pro Loco insieme al Comune di Sant’Antioco – che tra l’altro sta facendo delle belle cose dando spazio agli artisti locali, invece di portare i soliti “dinosauri” da fuori – mi hanno nuovamente dato la possibilità di organizzare.
Carbonia.net: Qualche previsione? Ci sono già state tante adesioni?
Roberto: Assolutamente sì, i locali circostanti hanno fatto sold out, e so di moltissima gente che verrà a divertirsi e ballare insieme a noi. Secondo me daremo un bell’esempio, perché faremo delle belle cose spendendo poco, coinvolgeremo alcuni bravissimi musicisti della zona che lavorano tanto e che meritano spazio e porteremo tanta gente nella piazza e nei locali. Io penso che tutto questo possa funzionare in molti altri comuni, Carbonia inclusa.
Carbonia.net: Quali sono i progetti per il nuovo anno dei Golaseca?
Roberto: Stiamo lavorando ad un nuovo singolo, che spero esca tra un mese. È intitolato La pioggia d’argento. È una canzone che sentiamo molto e presto gireremo il video. A tale scopo, investiremo il nostro cachet del concerto di Capodanno a Sant’Antioco per finanziare le riprese, parte delle quali saranno girate proprio in quell’occasione. Abbiamo in cantiere altre canzoni, ci piacerebbe creare un album ma richiede molta liquidità. La nostra speranza più grande è essere notati da qualcuno che creda in noi a tal punto da investire nella nostra musica. Ci servono un manager e sponsorizzazioni, fare un album è costoso ma noi abbiamo prodotto con grandi sacrifici singoli, video, idee e album. Per dare l’idea della difficoltà, un album di media qualità può costare circa 3000 euro. Un musicista dovrebbe fare 30 “palchi” (da cui si guadagna 100 euro ciascuno) ed è un miracolo farne così tanti. Inoltre, un video può costare 1000/1500 euro; c’è poi la SIAE e la stampa dei CD, i soldi chi li ha? I Golaseca stanno sopravvivendo a queste difficoltà facendo miracoli.
Carbonia.net: Grazie Roberto, noi ti auguriamo un felice anno nuovo e un grande in bocca al lupo per tutti i vostri progetti!
Roberto: Grazie a voi e buon anno a tutti!