A World Not Ours di Mahdi Fleifel – How To Film The World

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Un'immagine di A World Not Ours.

Nella seconda giornata del “Carbonia Film Festival presenta How To Film The World“, le proiezioni sono state interamente dedicate a Mahdi Fleifel con World Not Ours e Xenos

Avevamo già conosciuto il regista Mahdi Fleifel al Carbonia Film Festival del 2016, con il film A Man Returned.

In occasione di How To Film The World 2017 la Fabbrica del Cinema ci ha portati a conoscerlo meglio in un percorso a ritroso fino al suo primo film: A World Not Ours.

A World Not Ours

Regia di Mahdi Fleifel (Libano, Regno Unito, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, 2012, 93′).

Stiamo parlando di un film che si presenta da subito come un lavoro intimo che intreccia il cinema documentario e i filmati personali.

In World Not Ours, infatti, Mahdi ha raccontato la propria famiglia, gli amici e un luogo di forte appartenenza (anche se è cresciuto a Dubai) quale è per lui il campo profughi Ain al-Hilweh.

Ain al-Hilweh - Foto del Campo Profughi.
Il campo profughi di Ain al-Hilweh.

In questo ambiente il regista ha detto di essersi sempre sentito a casa, ed è precisamente su questo punto che sorgono tutti i conflitti del film.

Innanzitutto le riprese possono creare un senso di perplessità nello spettatore, che da un lato vede immagini di baracche, povertà e persino bimbi armati, ma al contempo sente la voce narrante descriverle come se stesse ricordando una cena di Natale in famiglia.

Questa è una caratteristica del tutto peculiare del film, che lo rende particolarmente interessante, ironico, commovente e doloroso allo stesso tempo.

Un altro grande conflitto riguarda il confronto tra la situazione del regista e del suo amico Abu Eyad, il vero protagonista della storia.

Mahdi (appunto il regista) sembra totalmente legato a quel luogo ma è libero di andare via e tornarci.

Abu Eyad, protagonista di A World Not Ours.
Abu Eyad.

Abu Eyad invece è a tutti gli effetti prigioniero della propria casa, bloccato senza opportunità ma con un grande desiderio di costruire un futuro.

La sua è un’identità complessa, avverte il senso di appartenenza ma non vede possibilità.

La fuga di Abu Eyad risulta così significativa da raccontare migliaia e migliaia di storie.

Storie di fuga, di difficoltà e di ritorni.

Questi aspetti vengono approfonditi dal regista ed esposti pezzo dopo pezzo, così che il film “Man Returned” e il cortometraggio “Xenos” assumono un senso e una portata ancora maggiore di quella già forte che li costituisce.

Il lavoro di Mahdi Fleifel riesce a conquistare lo spettatore sia nei suoi singoli frammenti, sia nell’opera complessiva.

Si tratta di un buon esempio su come un’esigenza interiore possa portare come risultato una testimonianza forte e ricca di storie interessanti, ognuna con una propria forza e autonomia.

Xenos

Regia di Mahdi Fleifel (Regno Unito, Grecia, Danimarca, 2013, 12′).

Xenos è l’autentica documentazione, breve ma devastante, del periodo che Abu Eyad passò in Grecia durante il suo tentativo di fuga, quello con il quale si conclude il lungometraggio “A World Not Ours“.

Il protagonista si ritrova in una situazione disperata il cui significato va compreso e vissuto alla luce del lungometraggio.

Xenos, foto di Abu e gli altri rifugiati protagonisti del cortometraggio
Xenos, Abu e gli altri rifugiati protagonisti del cortometraggio.

Il sogno di Abu è diventato un incubo terribile.

In soli 12 minuti di film si entra nel più profondo disagio del protagonista e di tutti gli altri ragazzi nella sua stessa situazione.

Non solo: si affianca al loro malessere anche quello degli stessi cittadini di Atene, tanto che lo spettatore può intuire il peso delle conseguenze della crisi che ha investito la Grecia.

Lo scenario è devastante e somiglia allo stato di natura hobbesiano, in un contesto forse ancora più radicale.

Infatti, in un luogo in cui il furto rischia di colpire e far soffrire inutilmente delle persone prive di qualsiasi cosa da derubare, la droga diventa l’unico espediente per sopportare la situazione ed evitare la mera violenza.

In questa storia il luogo di partenza diventa un luogo di ritorno.

Abu Eyad torna in Libano, proprio come Reda in A Man Returned.

Xenos è una testimonianza forte e importante che fa esattamente quello che deve: arriva al punto, tocca le emozioni e lascia numerose domande.

Per saperne di più su How To Film The World, ti rimandiamo all’articolo Carbonia Film Festival presenta How To Film The World.