I Briganti e il premio Italive 2016. Intervista a Damiano Basciu

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La targa ritirata da Damiano a Roma

Il 13 marzo 2016 allo stadio comunale Carlo Zoboli di Carbonia si svolse la “Festa Biancoblu”, organizzata dai Briganti in collaborazione con il Carbonia Calcio e l’associazione Primavera Sulcitana. Fu una giornata che ha unito l’agonismo della partita di calcio con la convivialità, il buon cibo locale, la musica, lo spettacolo e il sano tifo dalle affollate tribune dello stadio.

Il 23 marzo 2017 il capo ultras Damiano Basciu ha ritirato a Roma il “Premio Italive 2016 – Il territorio dal vivo” in seguito alla prima posizione che la Festa Biancoblu sì è aggiudicata nella sezione “Raduni ed eventi sportivi”.

Ne abbiamo parlato con Damiano, a cui abbiamo chiesto origini, sviluppi e prospettive future di questo bel progetto dei Briganti che ha permesso ad un evento nato e svoltosi nel Sulcis di ottenere la ribalta nazionale come esempio di tifo sano e fair play.

Carbonia.net: Ciao Damiano, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande! Iniziamo dalle basi: chi sono i Briganti?

Damiano Basciu: Noi Briganti siamo un’associazione culturale e sportiva nata nel 2015 e formata dagli ex ultras del fronte sudista più qualche nuovo amico. Ormai eravamo “ultras in pensione” ma abbiamo sentito il bisogno di riunirci per supportare il Carbonia Calcio in un momento in cui sembrava che l’unica soluzione per far sopravvivere questo sport nel Sulcis fosse la fusione con l’Iglesias. Ci furono critiche pesanti contro questa decisione delle due società ma nessuno proponeva niente di costruttivo. Allora mi sono chiesto cosa potevo fare per evitarlo, ho pensato a tutti gli anni di tifo, circa 27, passati in curva prima del Cagliari e poi del Carbonia. Conoscevo bene il pericolo che correvo: le denunce o le diffide erano dietro l’angolo e non potevo più permettermelo. Ma poi mi sono interrogato su cosa potessi fare per far tornare gli spettatori sugli spalti: un tifo forte, organizzato e inclusivo attira molte sinergie, le persone  in questo modo vengono allo stadio e si divertono.

Carbonia.net: La Festa Biancoblu nella tua esperienza: che ricordi hai di quella giornata?

I Briganti sugli spalti

Damiano: Io sinceramente di quella giornata mi ricordo tanta preoccupazione. Era stata già rinviata per mal tempo ma fortunatamente andò bene, anche grazie alla collaborazione con l’associazione Primavera Sulcitana e la Worldesign. Mi dipinsi la faccia di bianco e di blu approfittando della presenza di un “truccabimbi”. Ricordo con piacere una bambina di tre anni che volle una foto con me, per lei era come se fossi un supereroe. Dal giorno della festa, tutte le volte che ci incontriamo per strada mi riconosce e avvisa la mamma della mia presenza.

Prima della Festa Biancoblu le persone che andavano abitualmente allo stadio erano circa cinquanta. Il giorno dell’evento ci furono settecento spettatori. In seguito, abbiamo avuto una media di quattrocento spettatori ogni domenica. Per la prossima edizione della festa, che si terrà domenica prossima, speriamo di riempire completamente lo stadio, cioè di avere circa mille spettatori tra gli spalti. 

Carbonia.net: In cosa consiste la mentalità “new ultras” di cui siete promotori?

Damiano: La mentalità “new ultras” è un nuovo modo di far tifo, con rispetto sia per gli avversari sia per gli spettatori in tribuna. Ritengo che non si possa andare più avanti con la mentalità ultras anni ottanta che riuniva la protesta e il disagio giovanile all’interno delle curve.

La vecchia mentalità ultras ha tanti valori che io apprezzo e condivido, come l’onore e l’aiuto reciproco, ma deve evolversi e adeguarsi ai tempi. Credo che il tempo della protesta sia finito e si debba iniziare il tempo di costruire. Se vogliamo che il calcio non sia solo quello che tiene le persone sui divani la domenica, inaridendo così anche la socialità delle comunità, c’è bisogno di un tifo che non sia guerriglia o si caratterizzi per la scurrilità del linguaggio. Noi desideriamo che le persone riprendano l’abitudine di incontrarsi negli stadi e non solo, ci piacerebbe che un padre non guardi la partita dal divano ma porti il proprio figlio a sentire l’odore dell’erba del campo di calcio e che stia insieme ai suoi concittadini. 

Noi ad esempio abbiamo fatto nostra un’abitudine del rugby: facciamo il terzo tempo che consiste nell’offrire da mangiare e da bere alla squadra avversaria, a prescindere dal risultato.

Carbonia.net: Si può essere dei veri tifosi mantenendo allo stesso tempo una sana ostilità verso gli avversari?

Damiano: Sì, la vittoria è bella e unisce ma la sconfitta non è un dramma. Quindi perché essere ostili? Siamo avversari e senza l’avversario non si può giocare a questo gioco. Ieri a Seulo ad esempio gli avversari mi hanno donato tantissimi prodotti locali come vino, grappa, pane, salsicce, guanciale. Chissà che finalmente non riusciamo a mettere un tassello per l’unione del popolo sardo. Non sono indipendentista però credo che siamo troppo divisi da rivalità arcaiche, astio e invidia. Dovremmo invece essere più solidali e aiutarci a vicenda come fanno ad esempio in Lombardia con i vari consorzi o come i coltivatori di mele in Trentino.

Carbonia.net: Cosa ne pensi del mondo ultras in generale e di alcune misure come la tessera del tifoso o il Daspo?

Damiano: Credo che vengano applicate molto male perché “colpiscono” solo gli ultras che vengono spesso diffidati con facilità. Un non ultras invece può fare quello che vuole e non corre rischi. Questo non ferma però la violenza contro le squadre avversarie in certi paesi.

Carbonia.net: Siete gemellati con qualche altra tifoseria? Avete qualche particolare rivalità accesa?

Damiano: Ecco questa è la vecchia ottica ultras che prevedeva alleanze e nemici. “New ultras” è diverso. Io ritengo i gemellaggi cosa passata, siamo amici di tutti finché tutti vogliono essere amici nostri.

Carbonia.net: Che significato ha per voi la vittoria di questo importante e significativo premio nazionale?

Damiano, il sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro e il parlamentare PD Emanuele Cani il giorno della premiazione

Damiano: Devo dire che il Premio Italive inizialmente mi faceva piacere ma non avevo capito la grande importanza del riconoscimento per noi e per la mia città. Una volta arrivato a Roma ho ricevuto il premio dalle mani del sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro. Successivamente, ho notato che scrivendo “Italive” o “Festa Biancoblu” su Google, si possono trovare tantissime pagine web che parlano di Carbonia, della nostra miniera, del nostro festival del cinema e del nostro territorio in generale. Insomma, sono riuscito a dare alla mia città una grande visibilità e ne sono molto orgoglioso.

Carbonia.net: Che consiglio daresti ad un giovane tifoso?

Damiano: Gli direi di vivere lo sport come un momento per stare insieme ad altre persone e di non farsi togliere il buon umore da una sconfitta.

Carbonia.net: Avete qualche nuovo “evento” o progetto in cantiere in serbo per noi nel prossimo futuro?

Damiano: Domenica prossima, il 9 aprile, ci sarà la seconda edizione della Festa Biancoblu. L’appuntamento è quindi allo stadio Zoboli di Carbonia dalle 10 del mattino con street food, esposizioni artigianali, musica anni 80′ e 90′, birre artigianali, vini Carignano e un ampio parco con giochi gonfiabili per far giocare i nostri bimbi. Sarà nuovamente una festa di sport e divertimento in attesa del match in cui il Carbonia sfiderà la prima in classifica.

Carbonia.net: Grazie Damiano per questa interessante chiacchierata, allora ci vediamo tutti domenica prossima allo stadio con l’obiettivo di riempire gli spalti e passare una giornata tutti insieme all’insegna del divertimento e dello stare insieme.

Damiano: Grazie a voi e vi aspetto tutti domenica allo stadio!