A Carbonia le piazze sono davvero tante e ognuna ha diverse particolarità: andiamo a scoprirle
Se all’entrata di Carbonia ci fosse un cartello con la scritta “Città delle piazze” forse rimarremmo tutti un po’ perplessi nel leggerlo, ma quel cartello non mentirebbe: la nostra città conta circa quaranta piazze e piazzette tra centro, periferia e frazioni.
Nessun carboniense (o quasi) sarebbe capace di nominarle tutte, eppure è certo che almeno una volta nella vita avrà parcheggiato la macchina in una di esse, avrà visto dei bimbi giocarci o avrà riposato in una delle sue panchine.
Alcune non sembrano propriamente delle piazze: piazza Iglesias e piazza Italia ad esempio non possiedono delle panchine, non hanno una pavimentazione che si distingua dall’asfalto della strada e fungono principalmente da sosta per le auto.
Per descriverle tutte dettagliatamente come vorremmo non basterebbe un documentario, dunque ci limiteremo a incuriosirvi con le più importanti e invitarvi a fare un bel tour muniti di macchine fotografiche per catturare in uno scatto quelle che preferite.
Le piazze delle frazioni
Partendo dalle frazioni troviamo piazza Venezia a Cortoghiana e piazza Santa Barbara a Bacu Abis.
La prima, caratterizzata da un’insolita ampiezza e da portici in trachite rosa, è il nucleo dei principali eventi mondani e culturali di Cortoghiana e ospita tra i più importanti bar e negozi, oltre a una pasticceria, una barberia, un punto scommesse e diverse altre attività.
La seconda ci porta invece a fare un tuffo nella storia grazie a un dopolavoro, un’ex casa del fascio, una torretta civica e un cineteatro.
Le piazze del centro di Carbonia
Passeggiando nel centro di Carbonia possiamo ammirare alcune tra le più grandi e importanti piazze del comune sulcitano.
Piazza Mercato
Cominciamo con piazza Mercato, nel cui centro troviamo un’azzurra fontanella circondata da siepi, cespugli e panchine in pietra: com’è facile intuire dal suo nome, questa bella piazza è sede del mercato civico, dove si possono acquistare i migliori prodotti della zona tra carne, pesce, verdure, pane e dolci tipici sardi.
Ogni sabato mattina attorno a piazza Mercato nasce il mercatino: un mare di bancarelle e stand invitanti, sempre colmi di persone che ravvivano parte del week end carboniense.
Il mercatino vede la sua conclusione nella bianca piazza che prende il nome di Enrico Berlinguer, uno tra gli uomini più amati della storia della sinistra italiana.
Piazza Enrico Berlinguer
Inaugurata nel 2008, piazza Enrico Berlinguer è caratterizzata dal suo stile razionalista e dalle sedute che nelle giornate estive possono raggiungere temperature laviche. Attenzione!
Piazza Rinascita
Esattamente di fronte a Piazza Mercato abbiamo piazza Rinascita, meravigliosamente incorniciata su due lati da piante rampicanti che la colorano di verde, giallo, bianco e rosa.
Ma ciò che la rende veramente importante e degna di nota è sicuramente la statua che sta nel suo centro: dedicata ai caduti in guerra ha come soggetto principale un uomo nudo dall’espressione straziata che ne sorregge un altro ormai in fin di vita. Subito sotto troviamo questa dedica:
Carbonia
ai caduti in guerra
onore immortale
agli eroi
che offrono
in silenzio la loro vita
alla patria 1954
Piazza del Minatore
Altra significativa statua è la statua del minatore, situata appunto nella piazza del Minatore.
Sorretta da marmi che si elevano verso l’alto a formare una piramide, rappresenta il minatore durante lo svolgimento del suo duro lavoro, senza nessun tipo di protezione, con la schiena piegata e il caschetto in testa; esattamente come i nostri nonni nemmeno un secolo fa.
Questo monumento è probabilmente tra i più caratteristici della città, d’altronde Carbonia nacque come città mineraria proprio con lo scopo di sfruttare il carbone che era presente nel suo sottosuolo.
Troviamo un’altra opera d’arte simile a questa anche all’interno della Torre Littoria, creata proprio per rendere l’idea delle arretrate e per niente sicure condizioni del lavoro nelle miniere.
Piazza Marmilla
Dall’altra parte della strada troviamo piazza Marmilla, erroneamente chiamata dai carboniensi “anfiteatro”.
Perché erroneamente? Beh, quello che sta al centro di piazza Marmilla -udite, udite- non è un anfiteatro, bensì un teatro.
Ospita la maggior parte dei più importanti eventi che rallegrano le serate della nostra calma cittadina: saggi di danza delle varie scuole di ballo, concerti di band locali e non e così via.
Durante le ore di sole invece, viene per lo più usato da qualche gruppo di skaters (sempre più numerosi a Carbonia) per provare i vari trick.
Alle spalle dell’ormai non-più- anfiteatro sorge una coppia di alte torri bianche che in poco tempo sono diventate un segno di riconoscimento della città: sono sede, oltre che di appartamenti, di alcune attività commerciali compresi i due bar più frequentati dai giovani della città, un circolo e una pizzeria.
Piazza Roma
Come ultima piazza del nostro articolo, “dulcis in fundo”, abbiamo quella principale: ecco finalmente piazza Roma.
Tra le piazze più discusse –o la ami o la odi– che ha diviso i cittadini in due fazioni: coloro che la vorrebbero come era in passato e coloro ai quali invece piace così com’è.
Effettivamente questa piazza, costruita negli anni in cui l’Italia era sotto la dittatura fascista, nel corso del tempo ha subito numerose modifiche: la strada che la circondava è stata eliminata e le pavimentazioni sono state ampliate al fine di avere uno spazio più ampio, i materiali e i colori sono stati modificati donandole uno stile razionalista ed è stata arricchita con una statua bianca dalla forma particolarissima nominata “Frammento di vuoto”, scolpita in marmo da Giò Pomodoro.
La piazza ospita da sempre il Comune di Carbonia, la Chiesa di San Ponziano e il suo campanile, il Teatro Centrale, il Dopolavoro e il monumento più importante della città: la Torre Littoria (o meglio civica).
Questa torre fu costruita come simbolo del potere fascista su un’altura nominata Monte Fossone, con lo scopo di esser ben presente e autorevole.
Ebbene, con la caduta del fascismo, cadde anche l’autorevolezza della torre: i leoni simbolo del ventennio scomparirono come scomparì il balcone dal quale Mussolini si affacciò, atto di ribellione di un popolo ormai libero dalla dittatura.
La torre Littoria (sede di vari uffici), il dopolavoro (ormai sala consiliare) e il campanile sono oggi sede di Monumenti Aperti e ogni anno contano centinaia di visitatori.
Nonostante le numerose critiche da parte di alcuni dei cittadini, ognuno di noi ha il dovere di trattare piazza Roma – così come tutte le altre piazze – con rispetto e valorizzarla con idee e progetti sempre migliori, degni di una delle piazze più belle d’Europa.