La società in house del Comune di Carbonia, la So.mi.ca., mantenendo fermi i posti di lavoro e accompagnando alla pensione i dipendenti, può e deve essere ridimensionata in termini di fatturato.
Gli stipendi dei dipendenti ammontano complessivamente a circa 1.250.000 € annui, quando la società percepisce circa 2.400.000 € annui.
Sarebbe bene affidare alla So.mi.ca. le piccole manutenzioni e la cura del verde, piuttosto che appalti così “grossi”. Inoltre si potrebbe ridimensionare il numero delle piccole piante. Queste, infatti, necessitano di un eccessivo dispendio di tempo e denaro, con benefici non adeguati alla spesa.
In questo modo si “libererebbero” diverse centinaia di migliaia di euro per le piccole società locali, che sentirebbero più attenzione da parte dell’amministrazione e sarebbero aiutate in questo periodo di profonda crisi.
Sono state depositate dal sottoscritto diverse proposte in merito, mozioni ed emendamenti ai vari bilanci di previsione. Sono state bocciate tutte quante.
Ho depositato diverse interrogazioni e interpellanze che hanno ricevuto risposte vaghe e non esaustive. Di recente, ad esempio, quella in merito al costo dei marciapiedi in cemento architettonico che, realizzato ormai ovunque, costa 11,30 € in più a mq rispetto a quello fatto dai privati in competizione tra loro. Questo è un esempio-scandalo pagato dai cittadini.
Ho fatto degli accessi agli atti, alcuni dei quali sono rimasti senza esito, totalmente o parzialmente, da quasi due anni (il primo di aprile 2014, l’ultimo del 21 gennaio 2016). Liberare 500.000 euro all’anno per le piccole imprese locali significherebbe immettere denaro nel sistema economico locale, creare posti di lavoro, aiutare un sistema al collasso.
Si tratta di scelte politiche!