Il laboratorio “Sa domu de su Linu“, di Arianna Pintus, è situato tra le antiche abitazioni del borgo medievale di Tratalias (CI) che, dal 2009, dopo un accurato restauro, ospitano le botteghe artigiane delle lavorazioni tradizionali del luogo e della Sardegna. Varcandone la soglia vivrete l’emozione antica di una storia raccontata tra fusi, fili e telai.
Carbonia.net: Arianna ci puoi dire quando è nata questa tua passione per la lavorazione del lino?
Arianna: Mi sono avvicinata al lino dopo aver cominciato a tessere sul telaio tradizionale, che anticamente veniva vestito di orditi e trame di lino. Già da bambina avevo sentito raccontare is contus che avevano come protagoniste le Janas. Queste filavano un filo di lino sottilissimo e poi, chine sui loro telai, con esso tessevano stoffe leggere come l’aria. Gli antichi racconti hanno contribuito a formare il mio animo artistico e la mia fantasia, aprendo una porta sul passato che poi ho potuto ritrovare più avanti nel mio cammino.
Carbonia.net: Da chi hai appreso questo sapere?
Arianna: Ho appreso ciò che conosco sul lino grazie a una ricerca durata diversi anni. Ho parlato con gli anziani e raccolto i loro consigli, mi sono lasciata guidare nella conoscenza dei segreti di questa fibra che amo definire di terra, acqua e sole: questi sono gli elementi essenziali sia durante la crescita delle piante del lino che dopo la loro raccolta, per l’ottenimento di una fibra sottile, lucente e pregiata. Ovviamente ho effettuato anche ricerche in ambito botanico per poter conoscere le mie piante nel modo più approfondito possibile.
Carbonia.net: Quando hai iniziato a capire che la tessitura del lino poteva essere per te una vera e propria professione?
Arianna: Per me la tessitura è un’arte. C’è chi sente il richiamo di tele e pennelli, io ho sentito quello del telaio. Ben presto ho capito che questo, insieme alla scrittura, sarebbe stato l’unico modo in cui avrei potuto esprimere il mio mondo interiore: ogni arazzo che nasce dal mio telaio narra una storia. Qualche anno fa ho pensato di far conoscere i miei lavori svelando ciò che si nascondeva dietro le loro trame: inizialmente su internet, poi con delle mostre. Il gradimento è stato buono, così ho realizzato che avrebbe potuto essere anche un mezzo di sostentamento. Ovviamente seguo uno stile di vita semplice, non posso pensare di diventare ricca, però sono felice perché ho l’opportunità di fare ciò che amo.
Carbonia.net: Quindi da passione a professione, ma senza dimenticare le origini che ti hanno fatto scoprire quest’arte. Il tuo lavoro non finisce nella praticità della tessitura in sé ma va ben oltre, giusto?
Arianna: Esatto. Oltre alle testimonianze sulla lavorazione della fibra raccolgo le storie delle tessitrici e i riti domestici legati al lino, in modo da tramandarne il ricordo. La mia ricerca continua tutt’oggi, permettendomi di conoscere e conservare le importantissime testimonianze di chiunque, nella sua giovinezza, abbia partecipato alla lavorazione del lino. Non mi interessa soltanto la parte strettamente tecnica, per me quella emozionale è altrettanto importante.
Nel laboratorio troverete l’esposizione delle creazioni tessili realizzate da Arianna: gli arazzi e le “Janas“, le fate danzanti in lino tessuto a mano. Inoltre, assisterete a una dimostrazione della lavorazione, filatura e tessitura del lino, potrete vedere come si prepara l’ordito e ammirare le lane tinte con le piante. Se vorrete, potrete prenotare persino una lezione di tessitura.