Si chiama “Sharing Economy” ed è un nuovo modello socio economico che risponde in modo positivo alle sfide della crisi. In italiano risponde al nome di economia della condivisione, negli anni si è sviluppata in varie sfaccettature, la prima è la condivisione intesa come reciprocità, redistribuzione e scambio, la seconda è la relazione peer to peer, quando la condivisione avviene tra persone al di fuori di logiche professionali e la terza attraverso l’uso di una piattaforma che supporta relazioni digitali, dove la distanza geografica non ha importanza e la fiducia è veicolata sempre in forma digitale da recensioni di altri utenti che hanno già utilizzato prodotti o servizi.
L’oggetto della condivisione può variare dai beni fisici ai prodotti digitali, dagli spazi al tempo/competenze, dalle idee al denaro.
– Il tempo: la condivisione può essere sincrona (dividere la propria casa con un’altra persona) o differita (lasciare temporaneamente la propria casa ad un’altra persona).
– La proprietà: il bene condiviso può restare del proprietario (ospitare uno sconosciuto), cambiare proprietario (barattare le proprie scarpe con un abito) o essere di proprietà di un terzo (amministrazioni pubbliche che offrono servizio di car sharing).
– Il valore: può essere determinato in denaro, attraverso monete complementari oppure può essere un dono.
Di seguito solo alcuni esempi di realtà che utilizzano la sharing economy:
– Gnammo, prima piattaforma italiana dedicata al Social Eating. Su Gnammo si condivide la passione per il cibo e le proprie abilità culinarie, non serve essere un professionista basta semplicemente mettersi in gioco e avere voglia di conoscere nuove persone.
– Airbnb, start-up di maggior successo negli USA, piattaforma nella quale privati possono affittare la propria abitazione o una parte di essa anche per brevi periodi. Nel 2013 oltre 430.000 persone in Italia hanno provato Airbnb per la prima volta.
– Uber e Blablacar, attraverso l’uso di una piattaforma mettono in contatto automobilisti che hanno dei posti liberi nella propria auto con persone che hanno bisogno di un passaggio verso la stessa destinazione.
– Playcar, il carsharing che a Cagliari permette di utilizzare un’automobile su prenotazione da cellulare o pc, prelevandola e riportandola in uno dei parcheggi vicino al proprio domicilio pagando in base all’utilizzo fatto.
– MyG21, piattaforma di social sharing per l’acquisto, la vendita e la condivisione di beni e servizi di largo consumo, più persone partecipano all’acquisto, più aumenta il risparmio e il guadagno dei singoli utenti, sotto forma di Gcoin che possono essere convertiti in denaro da incassare oppure possono essere utilizzati direttamente nei negozi fisici facenti parte del circuito presente su tutto il territorio italiano, al tempo stesso i vari partner possono assicurarsi gli acquisti dei clienti.
Nel 2015 diverse università italiane, tra cui anche l’università di Cagliari, presso la facoltà di Scienze della comunicazione, hanno ospitato lo “Sharing Community Tour” talk show itinerante che ha avuto la partecipazione di opinionisti del mondo dell’innovazione come il professor Michelangelo Tagliaferri, fondatore dell’Accademia di Comunicazione – Fondazione di Milano, innovatore e consulente di comunicazione per grandi agenzie di pubblicità, aziende ed enti pubblici, tra cui l’Aifa, il MIUR, il Ministero della Salute, il comune di Milano, Milano Expo 2015 e tanto altro;
Francesco Fachinetti, innovatore socio fondatore di diverse società e agenzie, ricercatore di talenti ha iniziato l’attività di manager lanciando il comico Frank Matano (diventato poi una “Iena” e attore);
Marta Maineri, blogger e autrice di “Collaboriamo! come i social media ci aiutano a lavorare e a vivere bene in tempo di crisi”, primo libro sulla sharing economy e fondatrice del sito Collaboriamo.org, piattaforma che offre contenuti e servizi per l’economia collaborativa;
Salvatore Loffredo, general manager, cofondatore e vicepresidente di Myg21;
Piero Muscari, editore, giornalista e consulente che lavora nel campo della comunicazione da oltre 25 anni.
Durante il talk show si è discusso di come cavalcare da protagonisti i cambiamenti epocali che stiamo vivendo.
Oggi vi parleremo per l’appunto di quest’ultimo modello, della Sharing Economy, abbiamo deciso di intervistare un ragazzo di Carbonia che da circa un anno ha voluto intraprendere un percorso lavorativo/formativo per portare anche nella nostra città questa realtà, modello che in altre regioni risulta essere già ben radicato nella mentalità (e nei portafogli) dei cittadini. Si chiama Fabrizio Callia e ha 35 anni.
Carbonia.net: ciao Fabrizio, parlaci della Sharing Economy e come nasce questa tua passione.
F.C.: ho scoperto la Sharing Economy grazie alla passione che nutro per le nuove opportunità di lavoro, benché io abbia già un lavoro, porto avanti questo progetto ormai da un anno. Spiegando brevemente cosa significa Sharing Economy parto dal presupposto che la vita è condivisione, a meno che non abbiamo deciso di vivere come eremiti, è da sempre che facciamo dello scambio una forma sociale di sopravvivenza.
Pensiamo al baratto, al noleggio, al prestito, alla condivisione di un bene come potrebbe essere ad esempio una casa vacanze, verrebbe da dire che la sharing economy non si è inventata nulla di nuovo, parliamo infatti in tutti questi casi, di forme antiche di scambio/condivisione che rappresentano una parte importante della nostra quotidianità.
Carbonia.net: come si chiama la piattaforma o l’azienda per cui lavori? Come porta avanti il suo modello di sharing economy?
F.C.: si chiama MyG21, è un’azienda nata nel 2014, permette a tutti gli utenti di risparmiare sugli acquisti di prodotti e servizi di largo consumo e sulle utilities grazie alla condivisione con gli altri utenti della community delle offerte dei partner e degli store affiliati.
Carbonia.net: in che senso risparmiare? Puoi spiegarci meglio il modus operandi?
F.C.: in parole semplici, il risparmio dei singoli utenti, proporzionale al numero di persone che partecipano all’acquisto, viene redistribuito a tutti gli utenti sotto forma di Gcoin che possono essere convertiti in denaro da incassare e da utilizzare quando si preferisce, senza vincoli ne scadenze, oppure possono essere utilizzati direttamente per acquistare nei negozi fisici presenti nel territorio italiano.
Carbonia.net: cosa sono questi Gcoin, facci un esempio concreto:
F.C.: ad esempio ho organizzato la mia ultima vacanza attraverso la piattaforma di Myg21, utilizzando alcuni partner presenti come Booking per il B&B, Direct Ferris per il biglietto navale e Poinx (un sito di couponing) per cene e pranzi, oltre ad un risparmio ho generato circa 150 Gcoin (corrispondenti a 150€), che ho utilizzato nelle attività presenti a Carbonia e a Cagliari.
Ormai da più di un anno utilizzo la piattaforma e tutto questo mi ha portato ad aumentare il mio potere d’acquisto e in diversi casi ad acquistare senza usare nemmeno un euro.
Myg21 oggi conta oltre 320.000 iscritti e l’iscrizione è totalmente gratuita per gli utenti.
Il gratis spazzerà via il capitalismo e noi vogliamo esserne protagonisti.
Carbonia.net: a Carbonia possiamo già utilizzare questo metodo di spesa?
F.C.: certamente, hanno già aderito al circuito alcune attività, tra cui un bar, il Cube di Huber Tuveri in Via Costituente fianco ASL, la Casa Degli Animali di Massimiliano Mereu, articoli per animali, fiori e piante, in Corso Iglesias 175/177, Sport Point, negozio di articoli sportivi di Marco Serra in Via Nuoro 51, Enkey Computer, negozio di informatica di Nicola Cossu, in Via Gramsci 68, Ingrosso Bove di Giovanni Bove in Via Sardegna 21, vendita all’ingrosso e al dettaglio di abbigliamento per uomo, donna, bambino e intimo, e l’ultima arrivata, l’Erboristeria di Alessandra Multineddu, in Via Gramsci 10. Diverse altre attività aderiranno a breve.
“La sharing economy è la terza rivoluzione industriale”
Jeremy Rifkin
(Economista Americano)