Sud Dei Sud: nuovo singolo dei Golaseca

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Gruppo rock/fiabesco – come si autodefiniscono – i Golaseca nascono tra le pause pranzo dello stabilimento ALCOA. Hanno cantato la rabbia e la disillusione degli operai, sostenendoli nelle occupazioni e contribuendo a far conoscere la grave situazione del territorio attraverso i media locali e nazionali. Oggi, 27 febbraio, verrà presentato il nuovo singolo “Sud Dei Sud“, apripista di quello che sarà il nuovo album di inediti.

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Carbonia.net: Ciao Roberto e grazie per il tempo che dedicherai a Carbonia.net. Come prima domanda, vorrei chiederti di presentare ai nostri lettori i componenti della band, di spiegarci i vostri soprannomi e perché vi chiamate Golaseca.

Golaseca: grazie a voi per il tempo che dedicate a noi, visto che chi fa rock, trattando temi importanti, spesso viene snobbato dalle case discografiche italiane! Partiamo dal nostro nome: mio nonno e mia nonna sono del Barigadu, piccolo borgo del centro Sardegna, dove si trovano il fiume Tirso e il lago Omodeo. Tanti anni fa, quando ero bambino, c’è stata la grande siccità e mio nonno diceva in sardo, affacciandosi alla grande e meravigliosa diga: “Zicchì… occ’annu puru sa ula est sicca” (Zicchì – è la contrazione di Zicchina, l’equivalente di Franceschina, mia nonna – anche quest’anno la gola è secca). La siccità ha stimolato la voglia degli alberi di andare alla ricerca dell’acqua: più è in profondità, più le radici sono lunghe; più sono lunghe, più l’albero è solido. Poi ho tolto una “c”, unendo gola secca in golaseca: così è nato il nome della band. Il mio soprannome, Cortejanas, è una dedica al mio paese, Cortoghiana (corto janas, la corte delle fate), René Fonnesu al basso, Don Maccioni alla batteria (Don sta per signor Maccioni), Miguel Angius e Pier de l’Abacada alle chitarre e collabora con noi Daniele Argiolas alle tastiere e alla fisarmonica. Ma i Golaseca sono anche Sara Lusci, la nostra manager e Christian Congiu, il nostro responsabile web!

Carbonia.net: Ogni musicista, prima di scrivere in proprio, è passato necessariamente dall’ascoltare e suonare musica di altri artisti. Quali sono state le vostre principali fonti di ispirazione? Quali cover vi è capitato di suonare in sala prove?

Golaseca: è un passaggio naturale, come quando un bimbo inizia a parlare, così un musicista inizia dalle cover. Siamo tutti molto diversi nei Golaseca come gusti e ispirazioni, quindi ci vuole un mediatore, una guida che indichi la strada per tutti che poi naturalmente verrà migliorata e arricchita. Quella figura è il leader, Cortejanas. L’ispirazione più grande è ciò che viviamo, ciò che subiamo in questa epoca vigliacca. L’ispirazione è la nostra terra!

 

Carbonia.net: In passato avete raccontato la disoccupazione, la povertà e la crisi economica del Sulcis. Come vedi oggi il nostro territorio e quali sono, secondo te, le prospettive e le speranze su cui dovremmo investire?

Golaseca: non è cambiato nulla, e mai cambierà nulla se le persone non ritroveranno la voglia di fare le cose insieme, invece di attivarsi solo quando la crisi riguarda i loro interessi personali. Viviamo un po’ sul “si salvi chi può”, la politica è corrotta e corrompe. Qui il popolo ha fame e paura, un popolo che ha fame e paura non ragiona, si vende! La speranza passa anche da noi, noi che paura non ne abbiamo, poveri sì ma non ci vendiamo a nessuno!

Carbonia.net: Che cosa significa portare avanti un progetto musicale come il vostro in un territorio come il Sulcis? Che difficoltà avete incontrato?

Golaseca: significa scalare una montagna ghiacciata a mani nude e senza vestiti. Ci stiamo provando, ma qui non hai risalto mediatico, nessuno ti aiuta. Solo per uscire dalla Sardegna, ci vogliono tanti soldi. In più, la gelosia tipica sarda ti fa rallentare ulteriormente. Soprattutto dove viviamo, c’è chi veramente ti aiuta ogni giorno e chi non solo non ti supporta, ma fa di tutto per danneggiarti.  Nessun locale di Carbonia ci ha mai chiamato, mentre tutte le tappe della Sardegna sono state un successo di pubblico. Poco importa, noi ci abbiamo provato a differenza di questa gente che resta ferma nelle proprie convinzioni. Questo si riflette anche nella città, evidentemente in declino e piena di diatribe e odio.

Carbonia.net: Oltre alla fatica, avete avuto anche tante soddisfazioni, come l’apertura di un concerto di Eugenio Finardi, la vittoria dell’Academy di Sanremo, l’incontro con Fiorella Mannoia, la condivisione del palco con Omar Pedrini (Timoria) e Franco Caforio (Litfiba). Quali sono i vostri progetti per il futuro della band? C’è qualche artista in particolare con cui vi piacerebbe condividere la vostra musica?

GolaSeca: AHHH Fiorella! Che regina splendida! Un’eleganza fuori portata, donna vera e sensuale, intelligente e raffinata… wow!!! Omar Pedrini è molto umile e disponibile, una vera sorpresa. Un rocker vecchio stampo, mica come questi fighetti che ci sono ora, che fanno canzoni che si spengono dopo un anno e se la tirano pure! Eugenio Finardi è proprio una brava persona, educato e con ideali ben radicati! Che dire su Franco Caforio, ex Litfiba? Ormai è un amico… lui ci sta vicino!

Carbonia.net: Questa sera presenterete “Sud dei Sud”. Il video sarà frutto della partecipazione gratuita di amici e volontari, come in altri vostri precedenti lavori? Puoi raccontarci alcuni momenti della produzione, se avete avuto difficoltà o momenti particolarmente divertenti?

Golaseca: difficoltà quando spesso non hai neanche i soldi per mangiare una pizza? Sì, non sono problemi, sono corse contro il tempo, grande impegno per mesi e mesi e tantissime persone che investono su di noi. Un giorno, se le cose andranno come spero, mi ricorderò di tutte queste persone che ci hanno aiutato, lo giuro sul mio onore! Poi, una volta che il tutto è pianificato, diventa una festa, con momenti di vero spasso tra tutti noi. C’è da aggiungere che i Gola hanno ormai delle collaborazioni fisse che hanno segnato la recente storia della band. Automatismi perfetti, come con il regista Alessio Zara, il fotografo Daniele Atzori e Marco Usai che registra e mixa i nostri brani!

Carbonia.net: Come è nato il testo di “Sud dei Sud”?

Golaseca: una notte ho scritto a Salvini. Sì esatto, a quel populista che con la sua brama di voti e potere mette a rischio la stabilità della società italiana, riportandola indietro di 70 anni! Gli scrissi che il suo becero populismo stava creando odio tra le parti più in difficoltà dei poveri, che avrebbe avuto tanti voti ma che la situazione poteva diventare esplosiva! Alcuni suoi sostenitori mi attaccarono dandomi del terrorista (forse perché indosso la bandana?), del musulmano (forse il taglio degli occhi?). Io scrivevo che ero sardo e quindi italiano come loro, solo che avevo una concezione della vita diversa. Alcuni mi scrissero che la Sardegna era mantenuta dal nord, che vivevamo di ammortizzatori sociali pagati da loro, insomma che eravamo dei mantenuti! Da parte mia, nessuna meraviglia per questi ignoranti che inneggiano a Salvini e al Duce (per trovar conferme, basta entrare nei suoi profili pubblici nei social network e leggere i commenti dei suoi sostenitori che inneggiano al fascismo, sono migliaia). Allora decisi di scrivere “Sud dei Sud”, e di gridare che c’è quell’Italia, ma ce n’è anche un’altra molto più vera, povera ma dignitosa! Noi poveri che cantiamo ai più poveri!

Carbonia.net: ti ringraziamo nuovamente per la disponibilità e ti lasciamo agli ultimi preparativi per l’evento di stasera. Ciao Robi, in bocca al lupo!