Giovane studentessa di giurisprudenza, Gioia Balzano conosce la fatica e la gratificazione del lavoro. Dell’esperienza nel gruppo Scout della parrocchia Cristo Re, conserva forti legami affettivi e una spiccata sensibilità per l’ambiente e la natura. Candidata per la prima volta al ruolo di consigliere comunale nella lista Sviluppo e Ambiente, nella coalizione a sostegno di Pietro Morittu, ha avuto la cortesia di rispondere alle nostre domande.
Carbonia.net: Sappiamo che studi giurisprudenza: come si lega il percorso di studio che hai scelto ai tuoi progetti e alle tue speranze per il futuro?
Gioia: I miei progetti per il futuro sono legati al fatto che vorrei lavorare nella Pubblica Amministrazione, perché credo che uno Stato che funziona bene sia la condizione indispensabile per garantire una buona qualità di vita dei cittadini, ai quali devono essere assicurate pari condizioni di accesso ai servizi indipendentemente dalla condizione economica, anche se talvolta questo principio di equità non è adeguatamente valorizzato. In questo progetto la mia laurea in giurisprudenza è addirittura indispensabile, perché per rendere un servizio (non solo lavorativo ma anche di rappresentanza popolare) nella Pubblica Amministrazione è indispensabile conoscere non solo il tessuto sociale ma anche il perimetro giuridico – normativo che vincola l’azione politica.
Carbonia.net: Hai mai pensato di lasciare la Sardegna per studiare o per lavorare? Per quali motivi hai deciso di restare?
Gioia: Onestamente non ho mai pensato di lasciare la Sardegna definitivamente, perché io amo vivere qui e vivere a Carbonia! Ho fatto l’Erasmus in Portogallo e ho fatto diversi viaggi nella mia vita, ma ho deciso di restare a Carbonia per diversi motivi: qui sono nata, ho i miei affetti più importanti, Carbonia è una cittadina ideale per me, gli spostamenti sono agevoli, ci sono scuole di ogni ordine e grado, c’è una grande ed eterogenea offerta di attività sportive, siamo vicini al mare… Insomma, ci sono tante cose da migliorare e anche servizi da implementare, ma io credo che Carbonia sia un luogo che consente una vita felice. Ecco, per questo sono rimasta.
Carbonia.net: Da giovane cittadina, prima che da candidata al Consiglio Comunale, cosa credi che manchi a Carbonia per poter essere attrattiva nei confronti dei Comuni del Sulcis?
Gioia: Carbonia manca di spazi per l’aggregazione spontanea, è necessario modificare l’architettura delle piazze. E’ vero che non sta scritto da nessuna parte che in una piazza debbano obbligatoriamente esserci alberi e panchine, ma se mancano, quel luogo non è adatto al fine per il quale esiste, ovvero essere uno spazio di incontro e condivisione. Mancano dei luoghi “protetti” dove i giovani possano crescere con i loro coetanei, sotto lo sguardo discreto ma vigile degli adulti, come furono in passato gli oratori; mancano dei percorsi per l’attività fisica all’aperto (il Parco di Rosmarino avrebbe bisogno di molti più attrezzi e molta più manutenzione), per dei momenti di convivialità (barbecue, aree pic nic attrezzate); mancano spazi adeguati per lo studio e le attività informatiche (uno studente che, per esempio, non può studiare dentro casa per mille motivi non può andare in biblioteca sia per ragioni di orario sia perché lì si mantiene il silenzio e non può ripetere a voce alta). Sebbene abbia ancora tante mancanze da rilevare non voglio insistere nell’elenco.
Carbonia.net: Come hai vissuto politicamente gli ultimi cinque anni di Amministrazione?
Gioia: Non mi sento di dare un giudizio di carattere politico, quanto piuttosto fare delle osservazioni empiriche. La Giunta Massidda è nata sull’onda travolgente del successo e del grande seguito del Movimento 5 stelle che ha visto il coinvolgimento di molte persone totalmente vergini nella gestione della cosa pubblica e nella conoscenza dell’ordinamento degli enti locali, che ci hanno fatto conoscere il funzionamento del cosiddetto “effetto Dunning Kruger”.
Però a onore del vero bisogna dire che è una giunta capitata anche in un momento sfortunato della storia di Carbonia: la Sardegna era da poco uscita dall’obiettivo 1 dei Fondi Strutturali, per cui integrare i miseri fondi di bilancio non era semplice; sono capitati nel bel mezzo della pandemia che ha scombinato ogni progetto che, anche con tutta la buona volontà, non sarebbe stato possibile onorare e infine ha avuto una minoranza sempre molto oppositiva, ma questo è colpa del modo ruvido con cui gestirono la campagna elettorale. Io sono convinta che sia sempre meglio tenere un profilo basso, non esagerare con accuse e recriminazioni, perché la realtà è sempre molto più complessa di come potrebbe apparire a una prima visione.
Carbonia.net: Possiamo sapere da quanto tempo sei interessata alla politica e come è nata la tua candidatura?
Gioia: La politica viene dal greco antico politikḗ e significa “che attiene alla pόlis” ovvero alla città-stato. Personalmente non ho mai fatto una scelta di appartenenza ad un partito, ma della politica, ovvero della gestione della città mi sono sempre interessata, anche se non ho mai avuto modo di rappresentare il mio pensiero, perché non c’è stato grande coinvolgimento dei giovani, specialmente da quando io ho un’età senziente…
Vengo da una famiglia che alla vita politica ha sempre partecipato (mio nonno Antonello Dessì è stato per lungo tempo assessore al bilancio con le due giunte Cherchi) e la dialettica politica ha sempre fatto parte del mio vissuto.
La mia candidatura è nata da una proposta di Michele Stivaletta, che prima di tutto è un carissimo amico. In un primo momento non volevo accettare perché il ruolo di consigliere è importante e ho avuto il timore di non esserne all’altezza, oltre al fatto che ho pensato che avrei rallentato i tempi per la mia laurea, ma sono stata incoraggiata da tutta la mia famiglia; ho sciolto le riserve dopo aver parlato con il candidato sindaco che sosteniamo, Pietro Morittu, il quale mi ha illustrato il programma e che conosco personalmente per essere persona di grande valore politico e umano. Insomma… alla fine mi sono sentita onorata di far parte di un progetto così bello e alto per la ricostruzione di Carbonia e ho deciso di accettare e contribuire perché credo che Pietro sia l’unica persona che, per l’immensa rete di rapporti che ha (sia locali che regionali e nazionali) e per la mitezza che lo contraddistingue, sia il sindaco adatto a restituire a Carbonia la dignità e il valore che merita.
Carbonia.net: Cosa pensi della libertà di espressione? Come valuti lo stile comunicativo della tua lista? Hai dei buoni consigli da dare alle liste della tua coalizione e a quelle “avversarie”?
Gioia: La libertà di espressione non può giustificare la mortificazione (morale o giuridica) delle altre parti. Come dicevo prima, credo che il principio da seguire sia sempre quello di non esasperare i toni. Con la buona educazione si possono dire tutte le cose e anche muovere delle critiche (costruttive) al prossimo.
Ma soprattutto lo stile comunicativo deve essere quello dei contenuti: poca emozionalità, poca retorica, pochi luoghi comuni, poco fare la morale alle scelte personali di ciascuno: bisogna dire quali sono i principi che ci animano e, in una città in cui ci sono milioni di cose da fare, quali sono le priorità. Non c’è spazio per il livore o l’ironia spicciola verso l’operato altrui: ognuno guardi il proprio programma e pensi a comunicarlo, il resto sono sciocchezze per persone prive di contenuti.
Carbonia.net: Sappiamo che in questo momento non potresti criticare la tua coalizione nemmeno sotto tortura al pari di tutti i candidati, ma potresti darci la soddisfazione di sapere se avresti operato qualche scelta diversa, se ne avessi avuto il potere?
Gioia: La mia è una coalizione di persone che hanno scelto Carbonia anziché loro stesse, di persone che hanno saputo fare tanti passi indietro per venirsi incontro reciprocamente e questo non certo per tradire i loro ideali più profondi, ma perché le diversità, se restano tali portano solo distanza, se invece sono sintesi intelligente delle virtù di ognuno, creano la vera dialettica democratica. I padri costituenti erano tutti figli di una stessa parte politica? No di certo! Eppure abbiamo la Costituzione più bella del mondo, perché ognuno di loro ha saputo affermare il proprio pensiero, ma anche cedere per un bene più grande.
Sì, avrei voluto qualcosa di diverso, perché secondo me nel perimetro della nostra coalizione c’era ancora spazio per altre sensibilità importanti che rappresentano delle belle realtà nella comunità cittadina, c’era ancora spazio per una componente moderata e per una ecologista. Ma nelle logiche dei veti incrociati e delle “questioni di principio” questo è il risultato migliore che abbiamo potuto ottenere e io ne sono, comunque, soddisfatta.
Carbonia.net: Quali pensi siano le priorità da affrontare nel caso vincesse la lista che sostieni?
Gioia: Faccio un piccolo podio.
1. Il lavoro: bisogna che la politica locale ritorni ad essere subito, in sinergia con le parti sociali, un autorevole interlocutore della Regione, del Governo e della Comunità Europea per l’attuazione di politiche di coesione per la creazione di opportunità di lavoro e per la formazione di nuove professionalità.
2. Istituzioni e servizi: è tempo di rivendicare il ruolo che Carbonia ha, insieme ad Iglesias, nella gestione del territorio. E questo si può fare pretendendo che la Regione dia esecuzione alla legge che ri – istituisce la Provincia del Sulcis Iglesiente; occorre tenere una dialettica forte con la Regione sui temi dell’Edilizia Residenziale Pubblica e richiamare AREA alle responsabilità rispetto al patrimonio immobiliare di Carbonia, tenere una dialettica forte con la Regione su ATS e i servizi della sanità e con altri istituti quali INPS e INAIL che ciclicamente cercano di ritirare i servizi dal territorio.
3. I giovani: come dico io, i giovani sono il volto umano della speranza. Mettiamoli nella condizione di vivere bene il loro tempo, di avere una scuola d’eccellenza, occasioni di formazione pratica per coloro che non riescono nello studio, di avere spazi per impiegare in maniera proficua il tempo libero sostenendo le attività di volontariato, garantiamogli la salute supportando le associazioni sportive, togliamoli da quelle zone d’ombra dove spesso trovano rifugi ingannevoli e insidiosi.
Carbonia.net: Quali sono i motivi per cui gli elettori dovrebbero scegliere te tra i tanti candidati a consigliere comunale?
Gioia: Non mi piace essere autoreferenziale, ma se io dovessi scegliere, sceglierei una persona che so per certo che conosce il Testo Unico degli Enti Locali, una persona che prova sulla sua pelle il sacrificio del lavoro e dello studio, una persona giovane da incoraggiare e aiutare a crescere, affinché domani non si possa dire che i giovani si disinteressano del bene comune.
Ecco… io sceglierei una persona che ha queste caratteristiche, e io le ho.
Carbonia.net: In caso non riuscissi a essere eletta, pensi di rimanere attiva in politica e nel territorio?
Gioia: Essere eletti è molto difficile, credo che serva un bacino di voti che superi ampiamente i 100 e, francamente, essendo anche la mia prima esperienza, non so se posso contare su un risultato così importante.
Sì, la mia attività e disponibilità non possono essere finalizzate solo al momento elettorale, ma sarò disponibile per creare occasioni di incontro, confronto, dibattito, per promuovere insomma un cenacolo culturale rivolto soprattutto ai giovani, che li aiuti a imparare a leggere la storia che stanno vivendo, nel territorio e nel mondo.
Carbonia.net: Qual è il tuo modello politico nazionale?
Gioia: Non c’è una bandiera che mi rappresenti in tutto e per tutto, ma come area sento di appartenere a quella di un centro moderato che crede nell’Europa dei popoli e nello Stato sociale e solidale.
Carbonia.net: Come percepisci la condizione della donna oggi?
Gioia: Ritengo che ci sia troppa violenza sulle donne. Oltre ai gravissimi fatti di sangue che continuamente, quasi giornalmente, la cronaca ci racconta, le donne sono spesso soggette a situazioni di mortificazione. Ancora oggi la gran parte dei carichi legati alla cura dei figli fa capo alla donna, continua ad esserci disparità nei trattamenti salariali, nell’accesso alle carriere, nei settori privati continua ad esserci diffidenza nell’assunzione delle donne in età fertile… Insomma, la strada da fare è lunga, ma ho fiducia che con i movimenti culturali che si stanno sempre più diffondendo e con le risorse che arriveranno con il PNRR si possano sempre più realizzare iniziative di coesione per la parità di genere.