Monica Atzori ha 44 anni, è una commerciante di Carbonia, possiede un’armeria da 23 anni e milita nella Lega dalla fine del 2018. Monica fu scelta come candidata alle regionali del 2019 dove ottenne un discreto risultato, nonostante fosse la sua prima esperienza.
Carbonia.net: Durante le tribune elettorali andate in onda negli scorsi giorni, hai detto che in città è mancato l’ascolto dei cittadini. Cosa ne pensi della recente esperienza dei Comitati di quartiere?
Monica: Lo strumento dei comitati di quartiere, a livello ideale, potrebbe anche funzionare come collante tra cittadini e Comune. La sua applicazione in città mi sembra invece un totale fallimento. Quando si semina, oltre ai proclami, servirebbe la pazienza (e la volontà) di innaffiare il terreno. Ma augurare buon lavoro, salvo poi tirare i remi in barca e sperare che la buona sorte ci sia amica, lo valuto come l’ennesimo goffo tentativo per confondere la popolazione dietro a degli inutili “Abbiamo fatto”.
Carbonia.net: Nell’immaginario collettivo, la Lega Salvini Premier è contraria all’accoglienza di immigrati. Nel caso vincesse la coalizione di Daniela Garau, come si porrebbe il tuo partito se nei prossimi anni ci fosse un aumento consistente di migranti che richiederebbero nuove strutture temporanee nel Sulcis e a Carbonia in particolare, come avvenne nel 2016?
Monica: Il punto non è dichiararsi favorevoli o contrari alla nascita delle strutture temporanee. Sarebbe opportuno interrogarsi, senza ipocrisie, sul come è pensata e gestita la fase dell’accoglienza. Anche perché proposte semplici non sono in grado di risolvere problemi complessi, seppur stereotipi e propaganda giochino a favore dei rispettivi campi di appartenenza politica. Una persona abbandona la propria terra perché soffre e nessuno è capace di farsi carico dei problemi del mondo. Questo significa individuare le vere cause del meccanismo causa-effetto: se un continente ricco di materie prime e minerali è stato depredato, e quindi le persone fuggono per la disperazione, diventa opportuno individuare quelle nazioni che più di tutte si sono avvantaggiate dei saccheggi e costringerle a fare la propria parte.
Monica: Tornando a noi, penso che tra le parole “ospitare” e “abbandonare a se stessi” ci sia una differenza enorme. Questa distinzione impatta sulla sicurezza dei cittadini, perché l’alternativa al controllo del territorio è il caos sociale. E in questa distinzione vive tutta l’ipocrisia di una certa sinistra che, trincerandosi dietro alla pietà umana, strizza l’occhio al moltiplicarsi della tensione sociale.
Carbonia.net: Cosa ne pensi del DASPO urbano? Credi sia una misura che potrebbe essere utile anche a Carbonia?
Monica: Dobbiamo decidere se tapparci gli occhi davanti alla violenza o contrastarla con misure che, seppur impopolari, possano trasmettere una maggiore tranquillità alla cittadinanza. Personalmente considero la violenza come una tigre in cattività, libera di scorrazzare indisturbata nelle nostre strade. Nessuno deve sentirsi in pericolo.
Carbonia.net: A livello nazionale c’è stata una grande polemica riguardo i 49 milioni. Sappiamo che è una vicenda che riguarda la vecchia Lega Nord e che gli avversari politici hanno sfruttato l’argomento, ma possiamo sapere tu che opinione personale ti sei fatta al riguardo?
Monica: Il giornalista e conduttore televisivo Luca Telese, che non simpatizza certo per la nostra “area”, è stato fra i pochi onesti a livello intellettuale. Se, come dicono i giudici, un tesoriere di partito (o chi per lui) ha sbagliato, deve pagare. Rubare fa schifo a prescindere dalla quantità, e la Lega non ha mai sottratto allo Stato i 49 milioni di Euro: si tratta di un tesoriere che ha fatto delle schifezze a danni – e non per complicità- del partito, spostando dai binari cifre improprie. Ecco, forse in questo i giudici hanno usato un doppiopesismo: quando si trattava dei fondi sottratti da Lusi alla Margherita di Rutelli e Gentiloni, il partito fu giustamente considerato parte lesa. Perché invece la Lega dovrebbe essere complice di una simile porcheria?
Carbonia.net: Si sta per concludere un’esperienza amministrativa criticatissima. Dalle altissime aspettative di chi ha votato il M5S a guidare la città, fino alla sfida epocale di dover gestire nel territorio un’emergenza sanitaria mondiale, la giunta Massidda difficilmente verrà ricordata positivamente da molti cittadini, giusto o sbagliato che sia. Secondo te quali sono gli aspetti che ricorderai come peggiori di questi ultimi 5 anni? Avrai invece qualche ricordo positivo?
Monica: Il ricordo positivo è il periodo della campagna elettorale, quando i Grillini attaccavano frontalmente il PD e, di contro venivano apostrofati con aggettivi non troppo gentili. Adesso si sono dimenticati di tutto e si fanno le coccole. L’aspetto peggiore è proprio questo: tradire l’elettorato sotto ogni punto programmatico.
Carbonia.net: A livello nazionale e regionale, il partito nel quale militi, riguardo l’approccio alla cura psichiatria ha espresso posizioni che possiamo definire restauratrici. Cosa ne pensi della legge 180, la cosiddetta “Basaglia” che a suo tempo superò la logica manicomiale?
Monica: Come spesso accade, le parole espresse da Salvini sono state volutamente travisate. Sono certa che non ci sia alcuna volontà di isolare le categorie più deboli.
Carbonia.net: Possiamo sapere come hai vissuto l’accordo politico tra il PD, Giorgio Oppi e Fabio Usai per sostenere Pietro Morittu? Secondo te perché il PD continua a negare l’accordo nonostante l’evidenza?
Monica: Credo che seguire la direzione del vento, senza vele robuste, possa far perdere la rotta. Spero che i cittadini non abbiano l’anello al naso e siano in grado di capire come, certi accordi, nascano all’interno di dinamiche oscure. A sinistra si nega l’accordo perché c’è grande imbarazzo, dato che qualche lista civica a sostegno di Morittu è mossa da una forte ispirazione anti-comunista.
Carbonia.net: Secondo te sarebbe stato meglio se Giorgio Oppi e Fabio Usai avessero sostenuto la coalizione di Daniela Garau, rimanendo al vostro fianco come avviene in Regione?
Monica: Forse sarebbe stato un po’ più naturale, anche soltanto per coerenza con quella linea che ha premiato alle Regionali.
Carbonia.net: Cosa pensi della libertà di espressione? Come valuti lo stile comunicativo della tua lista? Hai dei buoni consigli da dare alle liste della tua coalizione e a quelle “avversarie”?
Monica: A livello di pluralismo informativo siamo 41esimi al mondo. Questo è un dato preoccupante, e non è difficile comprenderne le ragioni. Troppa faziosità, poca indipendenza, poca trasparenza. La libertà di espressione è sacrosanta: personalmente accompagnerei la comunicazione ad un percorso formativo di difesa della manipolazione, perché nessuno dovrebbe avere il diritto di parlare al solo scopo di confondere. Una comunità di cittadini preparati sul tema, saprebbe avvertire tutti quei tentativi di manipolazione che, specie in questo territorio, sono quasi sempre andati a segno.
A livello comunicativo sono alle prime armi, quindi i consigli mi limito a riceverli e farne tesoro.
Carbonia.net: C’è chi ha parlato di pericolo democratico nel caso Daniela Garau vincesse le elezioni. Cosa ti senti di rispondere a queste persone? Messo da parte chi lo dice per fini propagandistici, come potresti convincere semplici cittadini a non avere questo genere di paure a Carbonia?
Monica: La sinistra è maestra nella capacità di instaurare terrore nelle menti dei cittadini e demonizzare l’avversario politico. La Lega governa oltre mille comuni e numerose regioni: sono tutti sotto dittatura?
Carbonia.net: Se la tua coalizione vincesse le elezioni, quali pensi siano le priorità che dovrebbe affrontare?
Monica: Restituire ai cittadini l’orgoglio dello spirito di appartenenza.
Carbonia.net: Quali sono i motivi per cui gli elettori dovrebbero scegliere te tra i tanti candidati a consigliere?
Monica: Ho mille difetti, ma tutti mi riconoscono il pregio di non indossare maschere.
Carbonia.net: Come percepisci la condizione della donna oggi? (in generale e nel Sulcis in particolare)
Monica: Non mi sono mai sentita penalizzata in quanto donna, anzi, mi sento molto coccolata.
Carbonia.net: In caso non riuscissi a essere eletta, pensi di rimanere attiva in politica e nel territorio?
Monica: Assolutamente si, come già successo alle scorse regionali.
Carbonia.net: Potresti scrivere una domanda che faresti a Pietro Morittu e una a Luca Pizzuto?
Monica: Mi piacerebbe sapere come stanno vivendo il periodo, perché io sono molto emozionata. Parlando di politica, la mia sete di curiosità ad un certo punto si blocca. Succede quando penso al coraggio col quale si posizionano come novità e cambiamento, visto che rappresentano l’espressione di quell’area politica che ha accompagnato alla rovina la nostra città.