Sara Pau è una ricercatrice nel campo dell’economia pubblica e una docente di statistica in un corso di laurea magistrale. Si occupa prevalentemente di sanità e istruzione, con specifico riferimento alla valutazione delle politiche pubbliche in questi due settori. Fa parte della generazione Erasmus, esperienza che ha profondamente segnato il suo percorso di crescita e che l’ha portata a vivere dei periodi di studio e lavoro in diverse città europee. Per adesso resiste al fenomeno dell’emigrazione giovanile ben arroccata nella frazione di Is Gannaus.
Carbonia.net: Cosa ne pensi della recente esperienza dei Comitati di quartiere?
Sara: I Comitati di quartiere sono stati una delle principali innovazioni dell’Amministrazione uscente. Ho vissuto l’esperienza in prima persona in quanto sono stata eletta presidente del Comitato di quartiere di Is Gannaus. Avevo immediatamente accolto positivamente il progetto dei Comitati in quanto mi sono da subito sembrati degli ottimi strumenti di partecipazione volti a ridurre le distanze tra Amministrazione centrale e cittadini, soprattutto in contesti dove la distanza si fa sentire maggiormente, come nelle frazioni e nelle periferie. Inizialmente lo strumento ha pagato il prezzo della “prima volta”. I primi sei mesi sono stati molto difficili: ci siamo sentiti ignorati e impotenti. Nel frattempo, si è creata una preziosa sinergia tra tutti i Comitati, con un confronto e una collaborazione continua e forse abbiamo iniziato a far emergere la nostra vera identità: quella cioè di un gruppo di cittadini e cittadine volontari e volontarie che lavoravano per la comunità dove l’unica remunerazione era la soddisfazione di contribuire al bene dei propri quartieri di riferimento, con ovvi benefici per la città intera. I rapporti con l’amministrazione sono poi migliorati e si sono create delle belle occasioni di ascolto, confronto e anche critica, ma sempre con trasparenza e rispetto delle parti. Con la massima onestà intellettuale e senza voler far torto a nessuno, devo riconoscere che il vicesindaco Gian Luca Lai è stato spesso una figura di riferimento per il mio Comitato e credo anche per gli altri.
Lo strumento è comunque nato zoppo, con un Regolamento comunale che li istituiva ma non gli dava incisività. Per far fronte a questa criticità abbiamo lavorato tutti insieme e proposto una modifica del regolamento che è stata approvata nei mesi scorsi. Le principali novità introdotte dalle modifiche riguardano il dovere in capo all’Amministrazione comunale di informare preventivamente i Comitati su tutti gli interventi pubblici che hanno ricadute nei territori di competenza. I Comitati a loro volta hanno facoltà di esprimere un parere scritto nel merito dei programmi di intervento pianificati dall’Amministrazione Comunale. Le modifiche rispondono quindi all’esigenza di far sentire maggiormente la voce dei cittadini nella fase di programmazione degli interventi, presupposto fondamentale per un vero coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine durante tutto l’arco di vita di una amministrazione comunale. La possibilità di incidere democraticamente nella vita pubblica non può esistere solo 1 giorno e mezzo ogni 5 anni, e cioè quando andiamo nei seggi a votare.
Carbonia.net: Si sta per concludere un’esperienza amministrativa criticatissima. Dalle altissime aspettative di chi ha votato il M5S a guidare la città, fino alla sfida epocale di dover gestire nel territorio un’emergenza sanitaria mondiale, la giunta Massidda difficilmente verrà ricordata positivamente da molti cittadini, giusto o sbagliato che sia. Secondo te quali sono gli aspetti che ricorderai come peggiori di questi ultimi 5 anni? Avrai invece qualche ricordo positivo?
Sara: Tra gli aspetti peggiori ricorderò il tentativo di riordino dell’assegnazione delle sedi alle associazioni e la richiesta di affitti considerevoli. La necessità di definire delle regole col fine di garantire equità e rispetto del patrimonio immobiliare pubblico è sicuramente condivisibile ma credo che nella definizione dei rapporti tra amministrazione e associazionismo, il decisore politico debba tener conto anche delle preziose ricadute in termini di salute, sia fisica che mentale, coesione sociale e benessere dei cittadini e delle cittadine che frequentano le tantissime associazioni cittadine.
Tra le innovazioni che invece considero positive inserisco sicuramente i Comitati di quartiere per i motivi citati nella precedente risposta e il centro antiviolenza. Spero che la prossima amministrazione lavori per potenziare questi strumenti.
Carbonia.net: Possiamo sapere come hai vissuto l’accordo politico tra Articolo Uno e il M5S?
Sara: Male. Rispondo a questa domanda senza nascondermi e col massimo rispetto verso i compagni e compagne di avventura della coalizione. Sono stata profondamente critica in passato verso l’amministrazione uscente, sin dai tempi della loro campagna elettorale del 2016 che ho trovato molto aggressiva, soprattutto sui social. Hanno pagato il prezzo dell’inesperienza e dello scollamento con le varie parti sociali della città. Gli riconosco però la volontà di contribuire al bene cittadino con onestà e senza piegarsi a logiche di ricerca del consenso fine a se stesso. Per queste elezioni hanno cambiato radicalmente la loro proposta politica, con qualche passo indietro che immagino abbia amareggiato i protagonisti, e si presentano con una lista rinnovata ed un programma elettorale condiviso con la coalizione serio, concreto e realizzabile, che invito tutti e tutte a consultare e valutare in autonomia.
La decisione dell’alleanza col M5S nasce dopo un processo dolorosissimo di rottura con altri alleati abituali che hanno scelto strade alternative non condivise dalla nostra comunità politica. Un percorso insieme al partito di Conte è stato ritenuto preferibile rispetto a quelle strade. Il M5S è reduce da un congresso nazionale a partire dal quale, con un meritevole spirito di autocritica, hanno fatto partire un nuovo corso e deciso di collocarsi chiaramente nell’area progressista del centro-sinistra. Con la massima onestà intellettuale abbiamo costruito un’alleanza di centro-sinistra con i simboli partitici, senza ricorrere a liste civiche per nascondere eventuali appartenenze potenzialmente sconvenienti. La nostra proposta politica sarà valutata dagli elettori ed elettrici che spero apprezzino la trasparenza delle scelte e la volontà di presentarci al loro giudizio per quello che siamo, senza espedienti artificiali per apparire evidentemente diversi.
Carbonia.net: Se la tua coalizione vincesse le elezioni, quali pensi siano le priorità che dovrebbe affrontare?
Sara: Chiunque vinca, sarà il Sindaco di tutti. Questa risposta vale per ogni coalizione vincitrice che dovrebbe, secondo me, operare immediatamente con lungimiranza, fissando obiettivi di breve e lungo periodo. Il tecnico che è in me si concentrerebbe immediatamente nella progettazione per ottenere i finanziamenti di matrice europea di cui ormai sentiamo parlare da mesi. Un aspetto su cui però nessuno, credo, ancora ha posto l’attenzione è la predisposizione di un chiaro processo di monitoraggio e valutazione degli effetti che si otterranno dai progetti finanziati. Le risorse in campo saranno pressoché inutili se usate male.
La cittadina di periferia che è in me, invece, penserebbe immediatamente ad innescare un processo di sostegno e difesa dell’identità delle periferie. Le frazioni e le periferie, in molti casi, vengono percepite come un distaccamento della città che è un problema raggiungere. Ma le periferie non possono caratterizzarsi solo con la distanza da un centro. Sono, piuttosto, aree portatrici di una molteplicità di cose: sono riserve preziose di identità, depositi di patrimonio, sia moderno che storico, dato che in molti casi esistevano da prima della nascita di Carbonia. Sono quindi organismi vitali in evoluzione che hanno resistito ai mutamenti storici e che devono essere visti come contenitori di passato da rispettare e da cui imparare, presente da capitalizzare e in cui agire, ma soprattutto futuro da progettare, non solo come aree in declino e criticità da risolvere.
A proposito della riserva preziosa di identità, nella mia frazione, Is Gannaus, veniamo da una bellissima esperienza di una mostra di foto storiche dei luoghi e delle persone, ideata e curata da un nostro compaesano Marco Gannau (originario di Is Gannaus ma ora residente altrove) che, come Comitato di quartiere, abbiamo solo aiutato a rendere possibile. Una mostra dove erano i visitatori stessi a parlarci delle foto esposte, ricordando nonni, bisnonni, trisnonni o eventi passati. Una mostra che ha fatto 160 visitatori in una settimana di apertura, che è costata in tutto 60 euro di stampe e che ora i residenti della frazione chiedono diventi un appuntamento annuale.
Queste sono le iniziative dal basso che secondo me vanno sostenute, coinvolgendo le comunità in processi partecipativi, che non producono effetti banali ma sono determinanti di quello che, spesso con definizioni diverse nella forma ma simili nella sostanza, economisti, sociologi e politologi chiamano “capitale sociale” ovvero, per sommi capi, l’appartenenza ad organizzazioni, la solidarietà e i rapporti sociali tra individui e famiglie che compongono un’unità sociale. Il capitale sociale ha un’importante relazione di causalità con i processi di sviluppo territoriale.
Carbonia.net: In caso non riuscissi a essere eletta, pensi di rimanere attiva in politica e nel territorio?
Sara: Questa è la domanda più facile di tutte. Sono già attiva prima di essere eletta, mi sono candidata con la volontà di mettermi a disposizione e continuerò senza dubbio ad essere attiva anche in caso di non elezione. La parola “politica” deriva dal greco polis-poleis, che vuol dire “città”. Facciamo tutti politica nel momento in cui ci occupiamo della nostra città e della nostra comunità. La politica non è esercitata solo dentro le funzioni di una carica elettiva. La partecipazione alla vita pubblica, nelle forme più svariate e soprattutto delle donne che purtroppo vivono ancora una fase di sottorappresentanza, è un importante volano di sviluppo della città, spesso sottovaluto e non incentivano adeguatamente. Vorrei quindi approfittare di questo spazio per riproporre un invito ai concittadini e concittadine a vivere la città da attori e da attrici e non da spettatori e spettatrici e a scegliere la proposta politica che ci permetterà di farlo.
Carbonia.net: Potresti scrivere una domanda che faresti a Pietro Morittu e una a Daniela Garau?
Sara: Ad entrambi chiederei se hanno intenzione di indire le elezioni per i nuovi comitati di quartiere il giorno stesso del loro insediamento. Sarebbe prima di tutto un segnale di apertura verso la partecipazione dei cittadini e delle cittadine nella loro azione amministrativa e ritengo necessario approntare il prima possibile processo di elezione dei nuovi comitati affinché questi possano operare con continuità.
Ricordo che il mandato dei Comitati di quartiere attualmente in carica scade proprio con la giunta uscente e ad oggi non ne è ancora prevista la rielezione.